Grossi, Natalia (2014) POTENZIALI ACUSTICI EVOCATI (AEP): VALUTAZIONE DELLA PROFONDITA’ DELL’ANESTESIA NELLE DIVERSE TECNICHE ANESTESIOLOGICHE. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: POTENZIALI ACUSTICI EVOCATI (AEP): VALUTAZIONE DELLA PROFONDITA’ DELL’ANESTESIA NELLE DIVERSE TECNICHE ANESTESIOLOGICHE
Autori:
AutoreEmail
Grossi, Natalianataliagrossi5@gmail.com
Data: 2014
Numero di pagine: 82
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze Biomediche Avanzate
Scuola di dottorato: Scienze biomorfologiche e chirurgiche
Dottorato: Scienze chirurgiche e tecnologie diagnostico-terapeutiche avanzate
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Renda, Andrearenda@unina.it
Tutor:
nomeemail
Carlomagno, Nicola[non definito]
Data: 2014
Numero di pagine: 82
Parole chiave: ANESTESIA E AWARENESS
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/41 - Anestesiologia
Depositato il: 14 Apr 2014 10:51
Ultima modifica: 23 Feb 2015 15:34
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9641

Abstract

INTRODUZIONE: Il termine Awareness viene utilizzato per spiegare la fenomenologia del "risveglio intraoperatorio", ovvero la rievocazione e memorizzazione di alcuni ricordi correlati all'intervento chirurgico e che la mente è in grado di registrare. Alcuni studi affermano che il fenomeno occorre 1-2 casi ogni 1000 e che negli USA si stimino circa 30-40000 casi l’anno. Il nostro studio si propone di valutare la profondità dell'anestesia, nelle diverse tecniche anestesiologiche, monitorando il paziente attraverso i potenziali uditivi acustici (AEP), espressione delle risposte ettrofisiologiche del Sistema Nervoso ad un determinato stimolo uditivo, che si trasmette dalla coclea alla corteccia cerebrale. MATERIALI E METODI: Allo scopo di valutare la profondità dell’anestesia abbiamo valutato il trend degli AEP in 30 pazienti classe ASA III sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore e suddivisi in 3 gruppi di 10 pazienti a seconda della tecnica estesiologica utilizzata: GRUPPO A (anestesia bilanciata); GRUPPO B (TIVA in TCI); GRUPPO C (anestesia blended); E’ stato valutato l’andamento dell’indice AAI, utilizzando il monitor Alaris AEP. Inoltre è stato confrontato l’indice AAI con un indice clinico di riferimento, variabile da 0 a 10, composto dall’analisi dei seguenti segni clinici, in risposta alle stimolazioni chirurgiche: -Variazioni pressorie -Variazioni frequenza cardiaca -Sudorazione -Lacrimazione -Reattività pupillare Sono state definite instabili le anestesie nelle quali si sono verificati più di un episodio di indice di AAI >30 e/o indice clinico >3. RISULTATI I tutti i partecipanti allo studio si è osservata una buona corrispondenza tra indice AAI ed indice clinico. In particolare, tutti i pazienti del gruppo A hanno dimostrato sempre stabilità. Nel gruppo B sono risultati instabili solo 2 pazienti, mentre soltanto 1 nel gruppo C. Tuttavia da un punto di vista statistico le differenze calcolate con il test del chi quadro non sono state significative. CONCLUSIONI: Paradossalmente ci saremmo aspettati più casi di instabilità nella blended, per l’impiego corrente di ipnotici a dosi relativamente basse, cosa che non si è verificata. Tuttavia i risultati ottenuti con l’osservazione dell’indice AAI, hanno dimostrato che attraverso il blocco sensoriale, praticato con la peridurale, la profondità dell’anestesia è stata controllata per tutto l’intervento chirurgico, evidentemente perché la componente ipnotica, pur essendo sottodosata, è potenziata dall’associazione in peridurale di l-bupivacaina ed oppioidi maggiori (sufentanil).

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