Maglio, Maria Erminia (2014) MONITORAGGIO DELLA CONTAMINAZIONE DA DIOSSINE IN CAMPI COLTIVATI A FORAGGI. [Tesi di dottorato]

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TESI DOTTORATO PRODUZIONE E SANITA' DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE MAGLIO MARIA ERMINIA 26 CICLO.pdf

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: MONITORAGGIO DELLA CONTAMINAZIONE DA DIOSSINE IN CAMPI COLTIVATI A FORAGGI
Autori:
AutoreEmail
Maglio, Maria Erminiamariaerminiamaglio@virgilio.it
Data: 7 Maggio 2014
Numero di pagine: 135
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina Veterinaria e Produzioni Animali
Scuola di dottorato: Scienze veterinarie per la produzione e la sanità
Dottorato: Produzione e sanità degli alimenti di origine animale
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cortesi, Maria Luisa[non definito]
Tutor:
nomeemail
Campanile, Giuseppe[non definito]
Data: 7 Maggio 2014
Numero di pagine: 135
Parole chiave: DIOSSINE, PCB, FORAGGI, MONITORAGGIO AMBIENTALE
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/19 - Zootecnica speciale
Aree tematiche (7° programma Quadro): SALUTE e TUTELA DEL CONSUMATORE > Sicurezza alimentare, salute degli animali, benessere e salute degli animali e delle piante
Depositato il: 10 Apr 2014 10:19
Ultima modifica: 28 Gen 2015 09:47
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9645

Abstract

Abstract Le fonti di contaminazione da diossine dei prodotti di origine animale derivano principalmente dall’assunzione con la dieta, somministrata agli animali in produzione zootecnica, di foraggi contaminati. In virtù dello scenario presente in regione Campania, sono state analizzate 3 cultivar maggiormente utilizzate per il razionamento dei ruminanti: mais, sorgo e triticale, per le quali è stato scelto di monitorare l’entità dell’inquinamento da diossine e da prodotti diossino-simili in aree a rischio inquinamento. Allo scopo sono state individuate due campi a rischio inquinamento da diossina (comune di San Tammaro e comune di Afragola). Nel primo comune sono state analizzate tutte e 3 le cultivar, nel secondo soltanto mais e sorgo. Si è provveduto a seminare circa 14 Ha, (10 Ha San Tammaro e 4 Ha Afragola) e a monitorare l’inquinamento ambientale di PCDD/F+PCB attraverso il recupero delle precipitazioni atmosferiche con l’utilizzo dei deposimetri. Sono stati, inoltre, prelevati campioni di terreno, in entrambi i campi, e nel solo comune di San Tammaro, a vari strati (20, 40 e 60 cm di profondità). I campionamenti per ciascuna cultura, sono stati effettuati ogni 20 giorni per l’intero periodo fino alla maturazione e, sia per il mais che per il sorgo, negli ultimi due stadi vegetativi (maturazione lattea e cerosa) si è proceduto anche a suddividere la pianta nelle seguenti porzioni: apicale, centrale, basale, spiga e brattee (mais); apicale, centrale, basale e panicolo (sorgo). In tutta la prova e per tutte le cultivar analizzate i valori di PCDD/F+PCB registrati sono stati entro i limiti stabiliti dalla legge. Per quanto riguarda il triticale, dai risultati ottenuti, l’inquinamento di PCDD/F+PCB, è risultato maggiore nei primi stadi vegetativi di crescita della pianta (P<0.05). Dai risultati ottenuti, il sorgo riporta valori superiori di PCDD/F+PCB rispetto al mais (Test U di Mann Whitney:P<0,05). Il campo di Afragola, invece, ha riportato valori più alti di PCDD/F+PCB, rispetto al campo di San Tammaro, (P<0,05). Per la cultura mais, i primi stadi vegetativi di crescita della pianta, hanno mostrato elevate concentrazioni di inquinante rispetto all’ultimo stadio di maturazione, (test U Mann-Whitney: P<0,05). In quest’ultimo, in particolare, è stato osservato un diverso accumulo di PCDD/F+PCB nelle diverse porzioni della pianta. La spiga e le brattee hanno fatto registrare, infatti, valori di PCDD/F+PCB molto bassi rispetto alla parte apicale – centrale – basale, andamento analogo è stato evidenziato anche nel sorgo, ad eccezione del panicolo che riporta valori simili alla parte apicale della pianta. Il confronto dei dati sulle deposizioni atmosferiche dei due territori, ha rivelato un livello di diossine e furani più elevato nel campo di Afragola. Per il suolo, invece, è stato interessante notare dalle analisi effettuate a diverse altezze (20 – 40 – 60 cm) che lo strato maggiormente inquinato, è stato quello superficiale. Per tale motivo, per le aree a rischio inquinamento diossine, si sconsiglia l’utilizzo del sorgo, mentre per il mais, sarebbe utile mutare la tecnica di conservazione da insilato a pastone, super mais oppure granella, è da sconsigliare l’utilizzo del mais e del triticale nei primi stadi vegetativi della pianta, mentre, per il risanamento dei campi si raccomanda di adoperare la tecnica dell’aratura profonda. The sources of dioxin pollution in animal derived foods mainly derive from the assumption in the diet of livestock of contaminated fodder. For this reason, three forages (corn, sorghum, triticale) usually utilized in Campania region for ruminants rationing were analyzed, to monitor the amount of pollution due to dioxins and dioxin-like PCBs (PCDD/F+PCB ) in hazardous pollution areas. To this aim, two fields located in areas characterized by high risk of dioxin pollution (San Tammaro, Caserta Province and Afragola, Naples Province) were identified. All forages were were analyzed in the first area, whereas only corn and sorghum were analyzed in the second area. Fourteen hectares (10 and 4 in San Tammaro and Afragola, respectively) were sown with corn and PCDD/F+PCB environmental pollution was monitored throughout the experimental period, by both the evaluation of atmospheric precipitations and deposimeters. Furthermore, samples of soil were carried out in both fields and, only in San Tammaro, at 20, 40 and 60 cm depth. Samples of the growing plants were performed 20 days apart throughout plant cultivation. Furthermore, for both corn and sorghum, during the last two vegetative stages (milk and dough maturation) the plants were divided in 5 (top, centre, basis, ear and bracts – corn) and 4 (top, centre, basis and panicle – sorghum) portions. PCDD/F+PCB values recorded throughout the trial in all cultivars were within the law limits. Higher levels of PCDD/F+PCB were recorded during the first vegetative stages of the plant in the triticale (P<0.05), compared to the last stages. Furthermore, higher levels of PCDD/F+PCB were observed in sorghum compared to corn (P<0.05), although the values were within the limits established by law. Regarding the areas, the results of this trial demonstrated that higher levels of PCDD/F+PCB were recorded in Afragola compared to those recorded in San Tammaro (P<0.05). Higher dioxin concentration was also recorded during the first vegetative stages of the plant compared to the last stage in corn(P<0.05). In the latter, in particular, different concentrations were recorded in the 5 portions of the plant: lower PCDD/F+PCB values were assessed in ear and bracts compared to the top, centre and basis, probably for the accumulation of the contaminant. A similar trend was recorded in sorghum with the exception of panicle, that shows similar values to the apical part of the plant. The analysis of the atmospheric precipitations showed higher levels of dioxins and furans in Afragola compared to San Tammaro. The assays performed on the soil demonstrated that the superficial sample was more polluted than the others. In conclusion, in areas characterized by hazardous dioxin pollution, sorghum would not be utilized and corn would not be utilized for silage production, but for mash, super corn or grain. Furthermore, the utilization of corn and triticale, during the first vegetative stages of the plant would be avoided and the technique of deep plowing would be utilized in order to heal the fields.

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