Bozzella, Renè (2014) La vulnerabilità delle opere d'arte nel sistema stazioni - Il piano di manutenzione come strategia di gestione per le stazioni dell'arte di Napoli -. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La vulnerabilità delle opere d'arte nel sistema stazioni - Il piano di manutenzione come strategia di gestione per le stazioni dell'arte di Napoli -
Autori:
AutoreEmail
Bozzella, Renèrenebozzella@alice.it
Data: 29 Marzo 2014
Numero di pagine: 229
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Metodi di valutazione per la conservazione integrata, recupero, manutenzione e gestione del patrimonio architettonico, urbano ed ambientale
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Fusco Girard, Luigigirard@unina.it
Tutor:
nomeemail
Caterina, Gabriella[non definito]
Viola, Serena[non definito]
Data: 29 Marzo 2014
Numero di pagine: 229
Parole chiave: Vulnerabilità; Manutenzione; Gestione;
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/12 - Tecnologia dell'architettura
Depositato il: 12 Apr 2014 08:40
Ultima modifica: 04 Giu 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9672

Abstract

Il sistema stazione può essere definito come luogo di connessione in grado di innescare una profonda relazione con l’ambiente insediativo circostante, una parte della città che ha un importante ruolo nell’organizzazione urbana, uno spazio pubblico mediante il quale l’architettura deve risolvere il problema dei flussi e nel quale l’utente può confrontarsi con funzioni diverse e connesse all’attività di trasporto, un insieme di attività che coinvolgono diverse categorie di attori ed utenti. Le stazioni dell’arte realizzate dal comune di Napoli in sinergia con Metronapoli costituiscono un nuovo modello di stazione, non solo per la mobilità ma anche per la diffusione della cultura e di nuovi valori. Achille Bonito Oliva evidenzia il valore etico ed estetico di questo progetto. Etico perché l’arte non è soltanto arredo della struttura architettonica ma interagisce con essa; visioni diverse concordano nell’aprirsi alla fruibilità comune dell’arte attraverso la valorizzazione della città, con omaggi alla sua cultura, ai suoi luoghi, alle sue tradizioni. Estetico perché tecniche diverse hanno creato un “puzzle” di linguaggi, personali e sperimentali: pittura, scultura, installazioni, frontoni e pareti di ceramica e mosaico sono divenute parte integrante della struttura architettonica, un insieme di opere d’arte che hanno creato “l’opera d’arte” consentendo agli artisti di diffondere l’arte contemporanea al grande pubblico. Un’architettura innovativa, dunque, non assimilabile a procedure standardizzate, per la quale è opportuno elaborare nel tempo una banca dati statistica fatta di “esiti” utilizzabili. Il lavoro di ricerca si pone l’obbiettivo, attraverso l’analisi dell’esposizione ai guasti, di analizzare nel tempo i livelli di vulnerabilità delle opere d’arte nel sistema stazioni e di verificare la compatibilità tecnica degli interventi di manutenzione, ma anche di acquisire dati per un nuovo modello di conoscenza che possa supportare le scelte relative ad una programmazione efficace ed efficiente della manutenzione, con impatti positivi sul controllo tecnico‐economico delle attività. Al fine di individuare, nell’ambito delle diverse tecniche applicative, modalità operative e casistiche di degrado all’attualità riscontrate dalle indagini conoscitive fin ora effettuate, la stazione “Materdei” si presta quale caso studio ottimale del nostro lavoro di ricerca. La ricerca si articola attraverso le seguenti fasi: • La conoscenza: qualsiasi strumento operativo da attuare per ripristinare una condizione prestazionale compromessa, presuppone necessariamente la costruzione di un’anagrafe descrittiva, tecnica e discretizzata, in grado di formalizzare, organizzare, conservare e trattare il corpus di informazioni necessarie a descrivere la consistenza e le caratteristiche tecniche, dell’oggetto d’osservazione. E’ necessario elaborare un articolato piano di conoscenza strettamente correlato e contestualizzato all’oggetto d’osservazione che, nel caso specifico, ha una valenza complessa in quanto mette in gioco non solo la conoscenza del contesto fisico-ambientale, ma anche l’interfaccia con l’utenza, il controllo delle priorità tecnico-amministrative e la gestione delle professionalità coinvolte. Sono state pertanto analizzate le 13 stazioni dell’arte, redigendo un’identificativa puntuale delle opere d’arte presenti all’interno delle singole stazioni, dei loro autori, del materiale e delle tecniche di realizzazione utilizzate, nonché la collocazione in ambito spaziale/funzionale e la definizione dell’elemento tecnico di supporto. • La valutazione ex‐post dei danni subiti dal patrimonio artistico esistente in termini di perdita di risorse materiali, culturali ed ambientali: costituisce lo strumento di supporto alle decisioni ed allo stesso tempo l’elemento attraverso il quale valutare il livello di vulnerabilità del “sistema” stazioni ai fini della gestione del patrimonio artistico. L’approccio guida la definizione di un nuovo concetto di vulnerabilità, che, sulla base di “indicatori di vulnerabilità urbana” di tipo quantitativo e qualitativo, è in grado di esprimere in maniera efficace la complessità del Sistema Urbano dei trasporti nel quale interveniamo. Determinate, attraverso la valutazione del guasto, le variabili di vulnerabilità che vanno ad influenzare le opere d’arte, di esse si analizzano le variabili di vulnerabilità predisponenti, legate per lo più ad assenza di cicli manutentivi o ad installazioni spesso inadeguate al luogo di collocazione, e le variabili di vulnerabilità aggravanti, per le quali, sono da evidenziare la localizzazione geografica, le azioni antropiche legate all’accessibilità ed al contesto sociale nel quale si opera. • La gestione delle variabili di vulnerabilità: costituisce uno strumento innovativo ai fini dell’ottimizzazione delle attività manutentive consentendo di definire le priorità di intervento secondo il principio di conservazione delle opere d’arte. Il contributo che tale strumento fornisce è riscontrabile nell’attuazione di strategie di manutenzione preventiva, fondate sull’analisi della propensione al danneggiamento delle opere d’arte per effetto di azioni esterne e condizioni endogene in relazione all’ambito spaziale/funzionale nel quale sono collocate. L’analisi delle variabili di vulnerabilità risulta, pertanto, la via più adeguata per la definizione del complesso sistema di variabili organizzative, tecniche ed economiche che interagiscono ai fini della conservazione del patrimonio artistico delle stazioni garantendo un controllo costante sui singoli processi e sulle loro interazioni. In conclusione, la ricerca è giunta alla definizione di una strategia di gestione, mediante l’elaborazione del piano di manutenzione programmata per il quale sono state redatte schede di manutenzione, contenenti le strategie manutentive da adottare per una corretta politica manutentiva, gli interventi e le tempistiche, nonché le ispezioni, i controlli ed il monitoraggio, il tutto corredato da tempistiche ed analisi dei costi unitari di intervento. Sulla base delle informazioni contenute nelle schede sono stati elaborati scadenzario e cronoprogramma; nel primo sono state individuate, per ciascuna opera d’arte, le attività previste per un monitoraggio ed un’azione manutentiva da “effettuarsi in continuità”; mentre nel secondo, concepito in forma di quadro sinottico degli interventi, si evidenzia la loro cadenza temporale, determinando un prospetto delle attività che si ripetono ogni mese in una sorta di agenda operativa.

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