Cavasino, Daniel (2014) Il nuovo modello d'impresa in Italia: 1975-85. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il nuovo modello d'impresa in Italia: 1975-85
Autori:
AutoreEmail
Cavasino, Danieldanielcavasino@libero.it
Data: 31 Marzo 2014
Numero di pagine: 190
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Storia
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rao, Anna Mariaannamrao@unina.it
Tutor:
nomeemail
Barbagallo, Francesco[non definito]
Data: 31 Marzo 2014
Numero di pagine: 190
Parole chiave: lean production; just-in-time; world class manufacturing; terza rivoluzione industriale
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/04 - Storia contemporanea
Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/04 - Storia del pensiero economico
Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/07 - Economia aziendale
Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese
Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/10 - Organizzazione aziendale
Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/12 - Storia economica
Aree tematiche (7° programma Quadro): SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Crescita, impiego e competitività in una società della conoscenza
SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Relazioni politiche ed economiche in Europa
SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Indicatori scientifici e socio-economici
Depositato il: 09 Apr 2014 13:21
Ultima modifica: 22 Gen 2015 11:07
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9932

Abstract

Dottorato di ricerca in storia – XXVI ciclo Abstract della tesi di dottorato di Daniel Cavasino Tutore Prof. Francesco Barbagallo, esperto esterno dott. Pierluigi Totaro Il nuovo modello d’impresa in Italia: 1975-85 La forma assunta dall’impresa in Italia mutò nel decennio 1975-85, ovvero nel momento in cui il processo di ristrutturazione del sistema produttivo ebbe inizio con l’avvento della terza rivoluzione industriale. Delineando i tratti assunti dalla nuova organizzazione dell’impresa, è possibile leggere il nuovo ruolo assunto dall’Italia nella divisione mondiale del lavoro, le modalità di ristrutturazione industriale del Nord-Ovest, l’ascesa del sistema manifatturiero dell’Italia del Nord-Est, il processo di divaricazione fra le diverse aree del Mezzogiorno, nonché gli strumenti dei quali si dotò il sistema produttivo italiano per adeguare la produzione al paradigma della terza rivoluzione industriale, ovvero la world class manufacturing. La tesi si compone di tre parti. La prima è dedicata alla descrizione del quadro macroeconomico nel quale venne a trovarsi l’Italia nel decennio 1975-85. L’obiettivo è quello di spiegare il contesto economico, nazionale ed internazionale, e le cause che spinsero verso un adeguamento del paradigma produttivo. Vengono, così, descritte le forze che operarono un cambiamento di qualità e quantità della domanda e, conseguentemente, un adeguamento dell’offerta. La produzione di massa giunse a ridurre il proprio ruolo, non scomparve. La grande impresa operò processi di offshoring e downsizing. La seconda parte della tesi, invece, descrive il fenomeno di ristrutturazione industriale dal punto di vista numerico. Vengono in questa parte analizzati i dati offerti dagli enti di ricerca e di statistica (Istat, Svimez, Censis, Mediocredito Centrale, Banca d’Italia, Unioncamere e Confartigianato) al fine di descrivere in maniera precisa il fenomeno in corso. Un’attenzione particolare è riservata al Mezzogiorno d’Italia. Esso assume un ruolo simbolico a causa del processo di differenziazione interna, laddove un’area si predispone ad agganciare lo sviluppo della cosiddetta linea adriatica, mentre la restante area, quella tirrenica, si dimostrò incapace di modificare il modello di sviluppo. L’Italia, così, da tripartita (Bagnasco, 1977) divenne sempre più dicotomizzata. La terza parte analizza l’organizzazione dell’impresa italiana di fronte alla sfida della ristrutturazione determinata dalla terza rivoluzione industriale. La lean production necessitava di una impresa in grado di operare Just-in-Time. In Italia le Pmi seppero raggiungere per prime tale standard. Questa parte, comparando la forma d’impresa prevalente in Italia col modello che andava affermandosi su scala mondiale, individua la capacità del sistema produttivo italiano di collimare con il modello produttivo giunto dall’estremo oriente. Le conclusioni cercano di rispondere alla domanda che sottende tutto il lavoro. Quale ruolo assunse l’impresa snella? Quali novità apportò?

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