Assante, Maria Silvia (2016) Montale e la musica: «Quel regno di fuochi fatui e cartapesta». [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Montale e la musica: «Quel regno di fuochi fatui e cartapesta»
Autori:
AutoreEmail
Assante, Maria Silviamariasilvia.assante@unina.it
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 289
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze dell'antichità e filologico-letterarie
Dottorato: Filologia moderna
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Di Girolamo, Costanzocdg@unina.it
Tutor:
nomeemail
Saccone, Antonio[non definito]
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 289
Parole chiave: Montale, Musica, Melodramma, Critica musicale, Poesia contemporanea, Novecento, Teatro alla Scala.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-FIL-LET/11 - Letteratura italiana contemporanea
Depositato il: 11 Apr 2016 07:19
Ultima modifica: 31 Ott 2016 09:35
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10861

Abstract

Il lavoro intende ripercorrere l'intera produzione di Eugenio Montale, prosastica e poetica, seguendo una traccia esclusivamente musicale. Dai tempi della formazione giovanile come cantante nasce nel poeta un grande desiderio musicale che si riverserà in maniera sempre più matura nei suoi versi sin dai primi "Accordi". L'analisi prosegue cronologicamente e si sofferma su diversi campioni in cui evidente è il continuo confronto del poeta con un modello di tipo musicale: dall'ispirazione debussista delle prime poesie degli "Ossi" alla commemorazione dell'operetta in "Keepsake" nelle "Occasioni", dall'epifania musicale di Clizia (sottoforma di canzonetta, di voce, di melodramma) nei "Mottetti" fino a quella di Volpe nei "Madrigali" ed ai rumori infernali anti-musicali della "Bufera". A metà degli anni quaranta, l'assunzione al «Corriere della sera» e poi la nomina nel '54 a critico musicale per il «Corriere d'Informazione», renderanno quotidiana la frequentazione del poeta al mondo del melodramma. Da questa esperienza ventennale nasce "Prime alla Scala", raccolta delle recensioni musicali montaliane, la cui lettura ci permette una comprensione sia del contesto culturale milanese del dopoguerra sia dei personaggi che lo animavano (Callas, Toscanini, Mila ...) attraverso il personalissimo filtro del poeta. L'analisi della direzione della società contemporanea, condotta attraverso il confronto con alcune prose di "Auto da fè", non può infatti non tenere conto delle ultime trovate della musica contemporanea come la dodecafonia, per il poeta, massima rappresentazione uditiva di una umanità in crisi. Anche nell'ultima produzione poetica dell'anziano Montale ("Satura", "Diario del '71 e del 72", "Quaderno dei quattro anni") la musica, in particolare il riferimento al melodramma, rimane una costante: ultimo baluardo di una generazione ormai agli sgoccioli, simbolo di un mondo che va ormai scomparendo.

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