Bonafiglia, Angela (2017) Il disegno della Civitas e il rilievo morfometrico dei borghi antichi e abbandonati. Metodologie di rilievo integrato per i contesti urbani complessi. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il disegno della Civitas e il rilievo morfometrico dei borghi antichi e abbandonati. Metodologie di rilievo integrato per i contesti urbani complessi.
Autori:
AutoreEmail
Bonafiglia, Angelaangela.bnf@gmail.com
Data: 10 Aprile 2017
Numero di pagine: 116
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Tecnologia dell'architettura e rilievo e rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Losasso, Mario[non definito]
Tutor:
nomeemail
Catuogno, Raffaele[non definito]
Data: 10 Aprile 2017
Numero di pagine: 116
Parole chiave: Borghi antichi- Rilievo range based - Rilievo image based - UAV
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/17 - Disegno
Depositato il: 09 Mag 2017 11:22
Ultima modifica: 14 Mar 2018 14:09
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11831
DOI: 10.6093/UNINA/FEDOA/11831

Abstract

I borghi antichi caratterizzano fortemente il territorio italiano costituendo una parte molto cospicua del patrimonio edilizio esistente, siano essi il nucleo originario di grandi città, nelle quali la traccia degli elementi caratterizzanti resiste alla modernità, o centri storici minori. Si tratta di ambiti urbani che rappresentano e raccontano una cultura e un patrimonio di indiscusso fascino. In molti casi si tratta luoghi “arresi”, fortemente segnati da catastrofi ambientali, da invecchiamento demografico o da problematiche economiche e sociali che ne hanno determinato un graduale spopolamento con il conseguente abbandono, connotando i cosiddetti “borghi fantasma”, ovvero, luoghi vuoti, silenziosi e decadenti in cui la vita sembra essersi fermata all’improvviso. Il fenomeno dello spopolamento o come viene definito da alcuni della “dismissione dei borghi”, cominciato negli anni cinquanta, è ancora in corso e investe maggiormente i piccoli centri. La forte valenza storica, culturale, paesistica e architettonica dei borghi, unitamente al ridursi delle aree edificabili ed al riconoscimento delle potenzialità attrattive di questi luoghi avvolti dal fascino e dal mistero conferitogli nel tempo dalle stratificazioni, ha fatto accrescere la consapevolezza e la rilevanza della loro valorizzazione, comportando una maggiore sensibilità al tema della conservazione e fruizione. Intervenire su questo patrimonio fortemente diversificato a causa della geografia ubicazionale e dei diversi processi di antropizzazione comporta attente e complesse analisi conoscitive, perseguibili con l’apporto di diverse discipline, tra queste, riveste un ruolo cardine, il rilievo che è sintesi intellettuale e conoscitiva dello stato dei luoghi, in grado di mettere in evidenza un quadro puntuale sulla identità di questi ed è l’anello che lega conoscenza e azione. “Occorre sapere prima ciò che si deve disegnare e tener presente che non è il prospetto, la pianta e la sezione, come immagini, a cui si vuol pervenire in prima istanza, quanto la rappresentazione dello spazio fisico, della qualità architettonica e le trasformazioni strutturali avvenute nell’opera stessa (...) il rilievo architettonico è un’operazione volta a capire l’opera nella sua globalità (...); rilevare quindi significa innanzitutto comprendere l’opera che si ha davanti, coglierne tutti i valori, da quelli dimensionali a quelli costruttivi, da quelli formali a quelli culturali.”(Docci M., Maestri D.)

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