Pugliese, Isabella (2011) La scrittura teorica e critica di Gian Pietro Lucini. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La scrittura teorica e critica di Gian Pietro Lucini.
Autori:
AutoreEmail
Pugliese, Isabellasiviglia84@libero.it
Data: 28 Novembre 2011
Numero di pagine: 313
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Filologia moderna "Salvatore Battaglia"
Scuola di dottorato: Scienze dell'antichità e filologico-letterarie
Dottorato: Filologia moderna
Ciclo di dottorato: 24
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Di Girolamo, Costanzocdg@unina.it
Tutor:
nomeemail
Saccone, Antonioantsacco@unina.it
Data: 28 Novembre 2011
Numero di pagine: 313
Parole chiave: Gian Pietro Lucini; critica letteraria Lucini; Lucini e il Futurismo; Lucini e il verso libero; Lucini e D'Annunzio; Lucini e Dossi; Lucini e Foscolo
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-FIL-LET/11 - Letteratura italiana contemporanea
Depositato il: 06 Dic 2011 11:03
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:47
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8633
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8633

Abstract

Gian Pietro Lucini, poeta e scrittore lombardo vissuto tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, svolse un'intensa attività di teorico e critico della letteratura. Egli si confrontò infatti con le più importanti esperienze artistiche di inizio secolo, dall'Avanguardia Futurista all'importante dibattito sulla liberazione dalla metrica tradizionale che portò all'affermazione del verso libero in Italia. Egli si scontrò con Marinetti sui temi di novità e tradizione che segnarono in lui il rifiuto dell'Avanguardia in senso distruttivo ed iconoclasta e l'accettazione di un Modernismo più incline alla conservazione di una tradizione invecchiata. Da un punto di vista formale, invece, Lucini lascia al nuovo secolo l'innovazione tecnica del verso libero, unico metro in grado di adattarsi al mutato contesto storico-culturale e alla diversa sensibilità dei poeti novecenteschi. Lucini si trovò anche a fare i conti con la tradizione letteraria più prossima, rappresentata da Carlo Dossi e Gabriele D'Annunzio, e con quella ottocentesca, rappresentata dal Foscolo didimeo. Inoltre le sue numerose e fitte recensioni ad autori contemporanei non solo italiani fanno luce sulle questioni letterarie più dibattute in quegli anni e sui poeti che meglio incarnavano la nuova temperie culturale. Tuttavia, la rivoluzione operata da Lucini nel campo delle lettere fu di ordine più teorico che pratico, in quanto le sue anticipazioni, intuizioni ed innovazioni costituiscono una preziosa eredità lasciata al Novecento che, tramite personalità successive, porterà a compimento nella reale prassi letteraria ciò che Lucini aveva solo teorizzato.

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