Nardone, Marina (2011) La persuasione dolce. La tradizione del gioachimismo nella cronachistica francescana tra XIII e XIV secolo. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La persuasione dolce. La tradizione del gioachimismo nella cronachistica francescana tra XIII e XIV secolo.
Autori:
AutoreEmail
Nardone, Marinamarina.nardone@unina.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 455
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Discipline storiche "E. Lepore"
Scuola di dottorato: Scienze storiche archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Storia
Ciclo di dottorato: 24
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Tortorelli, Marisamrstrt@tin.it
Tutor:
nomeemail
Delle Donne, Robertodelledon@unina.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 455
Parole chiave: Gioachimismo; storiografia; Cronache
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/01 - Storia medievale
Depositato il: 17 Dic 2011 21:32
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:48
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8757
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8757

Abstract

Il presente lavoro si prefigge di rintracciare le ricadute materiali nell’ambivalente gesto storico di registrare e interpretare il reale. La tradizione del gioachimismo viene così rinvenuta principalmente attraverso la cronachistica, per focalizzare l’attenzione sull’intelligere storico ed in particolar modo attraverso la storiografia francescana, quale luogo privilegiato della consapevolezza e di una vera e propria assunzione di responsabilità per la salvezza del mondo cristiano. Il lavoro è diviso in tre parti: nella prima, dedicata al XII secolo, si cerca di definire il campo di interesse relativo al pensiero dell’Abate calabrese; trattando, innanzitutto, il rapporto tra il tema della conversione e quello dell’apocalittica, al fine di mostrare come il suo filoebraismo fosse in realtà un’esigenza teoretica. Si tenta inoltre di mantenere uniti due concetti apparentemente antitetici, ovvero quello della novità della sua filosofia e quello del suo perfetto inserimento nel filone culturale del XII secolo. La seconda e la terza parte della tesi trattano rispettivamente del XIII e del XIV secolo, secondo un andamento speculare: esse partono, in entrambi i casi, da una breve introduzione storico-filosofica, proseguendo in una marcata e approfondita analisi di un’unica fonte privilegiata, quale portavoce essenziale dei temi principali. Segue un’analisi comparativa, volta a confermare o a problematizzare i risultati emersi e lo studio di alcuni fenomeni, che dialogano senza soluzione di continuità attraverso il tempo.Attraverso quest’analisi si identifica principalmente un filo diretto tra la profezia, la predicazione e la persecuzione come espressione della teorizzazione, della pratica e della ricezione del concetto di fine.

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