Megale, Claudia (2013) Esplorando la coscienza. Filosofia, psicologia, letteratura in Pietro Piovani. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Esplorando la coscienza. Filosofia, psicologia, letteratura in Pietro Piovani
Autori:
AutoreEmail
Megale, Claudiaclaudia.megale@unina.it
Data: 25 Marzo 2013
Numero di pagine: 333
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Scienze filosofiche
Ciclo di dottorato: 25
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Di Marco, Giuseppe Antoniodimarco@unina.it
Tutor:
nomeemail
Lomonaco, Fabrizioflomonac@unina.it
Data: 25 Marzo 2013
Numero di pagine: 333
Parole chiave: Filosofia, psicologia, letteratura, Piovani
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/06 - Storia della filosofia
Aree tematiche (7° programma Quadro): SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Orientamenti nella società e relative implicazioni
Depositato il: 05 Apr 2013 11:58
Ultima modifica: 17 Giu 2014 06:04
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9100

Abstract

La ricerca tenta di seguire alcune linee fondamentali della meditazione filosofica del Piovani, concentrando l’attenzione sull’esplorazione della coscienza, per comprendere se e in che misura si ponga in coerenza con gli studi di fenomenologia e di psicologia, di esistenzialismo e di letteratura. In particolare il lavoro privilegia il confronto con la psicologia contemporanea e la fenomenologia francese, confronto che matura, com’è noto, all’altezza della formulazione teorica dei Principi e si orienta sui temi dell’antiontologismo novecentesco in autonomo ripensamento dell’individualità storica e dell’oggettivazione etica. L’impostazione impegna i piani interconnessi della ricerca storica e della riflessione teoretica, utilizzando gli scritti di etica e di filosofia dell’autore, senza tralasciare la miriade di saggi, interventi, note e acute recensioni, nonché annotazioni e postille inedite, anche in un ambito, quello letterario, poco approfondito dalle ricerche già proposte. Il filo conduttore dello studio che segue non è cronologico, ma attento a inseguire le linee di sviluppo di un tema, il «volente non volutosi», che, nel capitolo primo, incrocia i motivi fondamentali della “genesi e degli esiti di una filosofia dell’assenza”. Ne nasce un’attrazione per il metodo di indagine fenomenologico ma al contempo anche una distanza, per seguire gli sviluppi teorici e storiografici del tema della datità del soggetto anche in relazione agli interessi per la cultura francese, emersi trattando di Filosofia e storia delle idee (1965) e di Conoscenza storica e coscienza morale (1966). Qui viene introdotta l’ipotesi che il linguaggio fenomenologico, al di là delle rigide schematizzazioni e dell’astratta logicizzazione scientista, partecipa agli sviluppi della filosofia italiana, perché include la ricerca dell’autentico vivente nella vita di ogni individuato fenomeno, intenzionalmente seguito e compreso. Al centro di tale contesto teorico sono privilegiate le questioni del fondamento e le origini dell’individuo che danno corpo all’ “ontologismo negativo” del Piovani, al suo confronto critico con il nichilismo.

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