Nocerino, Raimondo (2006) La buona amministrazione tra diritti fondamentali ed innovazione tecnologica. [Tesi di dottorato] (Inedito)
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | La buona amministrazione tra diritti fondamentali ed innovazione tecnologica |
Autori: | Autore Email Nocerino, Raimondo [non definito] |
Data: | 2006 |
Tipo di data: | Pubblicazione |
Numero di pagine: | 220 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Filosofia dei diritti dell'uomo e della libertà di religione |
Dottorato: | Filosofia del diritto, diritti dell'uomo e delle libertà religiose |
Ciclo di dottorato: | 18 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Punzi, Antonio [non definito] |
Tutor: | nome email Punzi, Antonio [non definito] |
Data: | 2006 |
Numero di pagine: | 220 |
Parole chiave: | Amministrazione pubblica, Carta di Nizza, Partecipazione |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/20 - Filosofia del diritto |
Depositato il: | 30 Lug 2008 |
Ultima modifica: | 30 Apr 2014 19:24 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/928 |
DOI: | 10.6092/UNINA/FEDOA/928 |
Abstract
Il presente lavoro si occupa del rapporto intercorrente tra cittadino e pubblica amministrazione, destinato ad acquistare rinnovata problematicità alla luce di orientamenti giurisprudenziali e di riforme del diritto interno che riducono la partecipazione del destinatario del potere amministrativo a fattore puramente eventuale. Viceversa si sostiene in tesi che la partecipazione dell’amministrato ai processi decisionali che lo riguardano, rappresenti un vero e proprio diritto fondamentale funzionale alla legittimazione in concreto del potere stesso. Il lavoro, a tal fine, prendendo atto dell’assenza, nell’ordinamento italiano, del riconoscimento a livello costituzionale della centralità del cittadino quanto ai suoi rapporti con l’amministrazione, propone una ristrutturazione degli stessi a partire dall’idea che anche tale relazione – classicamente rientrante nel mancipio di ogni singolo stato nazionale – deve confrontarsi con le nascenti categorie del “diritto globale”. In conseguenza, si è ritenuto di poter trovare dei parametri di confronto nella giurisprudenza della CEDU e, successivamente, nel dibattito sul processo costituente europeo e sulla Carta dei diritti fondamentali di Nizza. Il contesto comunitario, si prospetta, sotto altro profilo, come il più confacente per svolgere un’analisi circa la formazione della legittimità e del consenso nelle procedure – nazionali e sopranazionali – del decision-making, in cui un ruolo significativo acquistano le innovazioni tecnologiche applicate alla relazione tra cittadino e pubblica amministrazione. Alla luce della ricerca svolta, si perviene ad una critica considerazione delle scelte operate dal legislatore nazionale in quanto importano uno squilibrio di dubbia democraticità nella relazione tra P.A. e cittadino.
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