Paolillo, Gianpaolo (2006) Prime indagini sull’allevamento di Psetta maxima in prototipi di gabbia sommergibili. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Prime indagini sull’allevamento di Psetta maxima in prototipi di gabbia sommergibili
Autori:
AutoreEmail
Paolillo, Gianpaolo[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 82
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Centro Interdipartimentale di ricerca per la gestione delle risorse idrobiologiche e per l’acquacoltura (CRIAcq)
Dottorato: Acquacoltura
Ciclo di dottorato: 17
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Bordi, Aldo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Barone, Lucio[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 82
Parole chiave: Psetta maxima, Allevamento, Gabbia sommergibile
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/20 - Zoocolture
Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/09 - Meccanica agraria
Area 05 - Scienze biologiche > BIO/09 - Fisiologia
Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/19 - Zootecnica speciale
Informazioni aggiuntive: Indirizzo di dottorato: produzioni marine e dulciacquicole
Depositato il: 30 Lug 2008
Ultima modifica: 16 Ott 2014 09:53
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/940
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/940

Abstract

Il lavoro di tesi è stato sviluppato nell’ambito del progetto, finanziato dal M.U.R.S.T. su delibere CIPE, dal titolo “Potenziamento della rete di ricerca in acquacoltura per lo sviluppo del settore in Campania”. Guardando all’introduzione di nuove specie quale valida strategia di sviluppo per l’acquacoltura, scopo della ricerca è stato quello di valutare l’adattamento di Psetta maxima all’ambiente mediterraneo in risposta all’adozione di particolari soluzioni impiantistiche. Infatti, tale specie, largamente allevata sulle coste atlantiche di Francia e Spagna, sfruttando le acque fredde superficiali, necessita di cardinali termici alquanto bassi e non riscontrabili, almeno in superficie, nell’acque dell’area mediterranea. Tale difficoltà è stata superata con l’utilizzo di prototipi di gabbia sommergibili che, unitamente al sistema di ancoraggio, sono stati progettati per variare la quota di localizzazione in profondità. Le difficoltà legate alla somministrazione di alimento anche fino a 40 metri dalla superficie sono state superate con l’utilizzo di particolari distributori automatici in grado di trasportare l’alimento direttamente all’interno della camera di allevamento. In questo modo sono stati instaurati due cicli di allevamento partendo, per il primo, da avannotti inviati con metodo a secco dalla Francia, in pezzature da 5 e 30 g e, per l’altro, da giovanili di circa 10 g trasportati dalla Galizia con metodo tradizionale. In entrambi i casi, la risposta da parte dei soggetti allevati è da ritenersi positiva. Per quanto riguarda i dati di accrescimento, sebbene condizionati dalle difficoltà di una sperimentazione condotta in ambiente marino, per altro in profondità, si sono stimati valori in linea con quelli ottenuti con prove di allevamento in gabbie galleggianti in Spagna. I risultati sin qui ottenuti, soprattutto per quanto riguarda l’adattamento della specie considerata, confermano che in ambienti mediterranei lo spostamento in profondità rappresenta una soluzione concreta per l’allevamento di Psetta maxima.

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