Santoro, Claudia (2014) I riflessi penalistici della "questione multiculturale": le implicazioni dogmatiche e i problemi di politica criminale. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | I riflessi penalistici della "questione multiculturale": le implicazioni dogmatiche e i problemi di politica criminale |
Autori: | Autore Email Santoro, Claudia claudia.santoro86@gmail.com |
Data: | 30 Marzo 2014 |
Numero di pagine: | 195 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Giurisprudenza |
Scuola di dottorato: | Scienze giuridico-economiche |
Dottorato: | Sistema penale integrato e processo |
Ciclo di dottorato: | 26 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Moccia, Sergio sergio.moccia@unina.it |
Tutor: | nome email Cavaliere, Antonio [non definito] |
Data: | 30 Marzo 2014 |
Numero di pagine: | 195 |
Parole chiave: | Multiculturalismo Multiculturale |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/17 - Diritto penale |
Aree tematiche (7° programma Quadro): | SICUREZZA > Sicurezza dei cittadini |
Depositato il: | 14 Apr 2014 06:23 |
Ultima modifica: | 07 Mag 2017 01:00 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9825 |
Abstract
Il consistente incremento dei flussi migratori che recentemente ha coinvolto l’Italia ha determinato l’insediamento sul territorio nazionale di numerose comunità di migranti – ognuna con la propria cultura e le proprie tradizioni – desiderose di integrarsi e, al contempo, di preservare l’originaria identità . Al pari di quanto già avvenuto in altri Stati occidentali – si pensi agli Stati Uniti e al Canada, oppure, volendo restare nei confini europei, alla Francia e all’Inghilterra – l’immigrazione ha costretto anche il nostro Paese a confrontarsi con il fenomeno del pluralismo culturale e con il problema della convivenza tra culture. Se fino a pochi decenni fa era normale attendersi che le minoranze immigrate si assimilassero alle culture degli Stati di accoglienza, oggi quest’aspettativa di assimilazione inizia ad essere considerata oppressiva e molti Paesi occidentali stanno cercando di ideare delle politiche nuove in grado di rispondere più adeguatamente ai bisogni di affermazione identitaria manifestati dai nuovi arrivati. Tali politiche prendono il nome di “multiculturalismo” e hanno come scopo ultimo quello di valorizzare giuridicamente le differenze culturali, attraverso il riconoscimento di speciali “diritti di gruppo” alle comunità etniche minoritarie. Tra le misure multiculturali che i migranti pretendono, quelle più comuni sono: la possibilità di fruire di un’istruzione che consenta loro di studiare la propria cultura, lingua o religione, per evitare che esse si estinguano o vengano dimenticate oppure l’opportunità di ottenere permessi di lavoro per adempiere ai loro precetti religiosi o, ancora, in caso di commissione di reati sotto l’influsso della cultura d’origine – si tratta dei c.d. reati culturalmente motivati, cioè comportamenti considerati illeciti dall'ordinamento di accoglienza, ma approvati, tollerati, o addirittura imposti dalle norme culturali del gruppo etnico cui l’autore appartiene – la possibilità di beneficiare di un trattamento giuridico differente da quello normalmente accordato ai membri della società ospitante per la realizzazione dei medesimi fatti delittuosi . È soprattutto in relazione a quest’ultima rivendicazione che il dibattito intorno al multiculturalismo diventa complesso ed articolato, generando reazioni contrastanti, non solo nell'ambiente accademico, ma anche nelle aule di giustizia e nell'opinione pubblica. La predisposizione di politiche multiculturali in ambito penale, infatti, si traduce nel riconoscimento e nell'approvazione di pratiche spesso lesive dei diritti fondamentali della persona e che negli ordinamenti occidentali sono generalmente punite. Di fronte a tali tipologie di illecito, il problema è stabilire fino a che punto il sistema penale può ritrarsi per consentire alle nuove comunità la libera esplicazione della propria identità culturale, se è giusto che si ritragga o se non debba piuttosto reagire con maggiore forza per debellare le pratiche più “terribili”o, ancora, se esso sia lo strumento di tutela più efficace. Nel presente contributo si sono analizzate, quindi, le complesse relazioni tra multiculturalismo e diritto penale, evidenziando le implicazioni dogmatiche e i problemi di politica criminale che ne discendono.
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