D'Errico, Lavinia (2017) La femme-machine. Rosanna Benzi, un prisma bioetico. [Tesi di dottorato]
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Vittima della poliomielite contratta nel 1962, a quattordici anni, Rosanna Benzi ha vissuto per ventinove anni in un polmone d’acciaio. Attraverso la sua vicenda esemplare si ricostruisce una memoria sociale e individuale che si va perdendo: quella di una malattia e dei suoi effetti disabilitanti – nel suo intrecciarsi con la difficoltà di diffusione dei vaccini e con la nascita delle macchine salvavita – e quella di una donna che, partendo dalla malattia, si è battuta per i diritti di tutte le persone in condizioni di marginalità. Una vicenda che si presenta come paradigmatica circa la possibilità di esistere in infinite forme: il polmone d’acciaio, estensione tecnologica per il potenziamento e l’ottimizzazione della vita di Benzi, non ha infatti ostacolato scelte individuali libere che hanno fatto emergere con forza la sua dignità personale e sociale; dal suo specchio, che le ha consentito lo sguardo sul mondo, Benzi ha indagato fino in fondo uomini ed eventi, dalla sua stanza d’ospedale, divenuta sede della rivista «gli altri» da lei stessa diretta, ha svolto la sua azione politica ponendosi pienamente come voce dei valori democratici in Italia e in Europa. La tesi si propone come primo studio di natura non prettamente biografica, interessato alle forme dell’agire etico-politico di Benzi, e, attraverso interviste e testimonianze, ricostruisce le virtù quotidiane che l’attraversano.
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